Spritz

Progetto TerMe More

Spritz

Storia dello Spritz

Sull'utilità dei paradigmi tedeschi quando si ordina un aperitivo

Progetto TerMe More - Storie di termini

Il nostro viaggio attraverso i termini del mondo e della vita quotidiana comincia con la storia di una bevanda molto conosciuta, divenuta sinonimo in Italia e nel mondo di aperitivo e relax a fine giornata: lo Spritz. Forse vi sarà capitato di chiedervi da dove venga il nome del long drink più famoso nel nostro paese… vi proponiamo una possibile risposta, in prospettiva terminologica.

Come avrete intuito, il termine Spritz viene dal tedesco, o meglio dall’austriaco Gespritzter, di cui questo rappresenta una forma abbreviata. Il sostantivo Gespritzter al tempo dell’Impero Austro-Ungarico, ossia nel XIX secolo, indicava una bevanda fatta da un mix di vino bianco e acqua minerale, mentre il nome, Gespritzter si presenta come il participio passato del verbo spritzen, gespritzt, nominalizzato, a cui è stata cioè aggiunta la terminazione nominale maschile singolare tipica del tedesco: -er. Il significato letterale del verbo è spruzzare, e il termine potrebbe essere quindi tradotto in italiano come ‘spruzzato’.

Come la storia racconta, l’origine del nome si troverebbe nell’usanza delle truppe dell’Impero Austro-Ungarico, di stanza nel Lombardo -Veneto, di allungare o spruzzare i vini locali, ad alta gradazione alcolica, con acqua frizzante (Caporale 2009:84). L’equivalente austriaco di spruzzare in questo caso sarebbe proprio spritzen, da cui il participio passato gespritzt e quindi Spritz. Interessante, dal punto di vista linguistico, risulta il fatto che la forma odierna del termine, Spritz abbia perso la -t finale, terminazione tipica, in alternativa ad -en, del participio passato tedesco. Se, infatti, partendo dall’infinito tedesco spritzen, si fosse mantenuta la forma regolare del participio passato, forma verbale che indica appunto ‘qualcosa che viene spruzzato’, in questo caso il vino con l’acqua minerale, il termine odierno sarebbe Spritzt e non Spritz.

La pratica non era inusuale nemmeno in Italia, tanto che il verbo spruzzare veniva usato, probabilmente in seguito ad un calco dal tedesco, anche in Lombardia, per indicare l’azione di allungare i vini con acqua frizzante (Marzo Magno 2014: 311). Di questo rimane traccia nel termine Bianchin spruzzà, o Bianco spruzzato, vecchia ricetta milanese per un cocktail con vino bianco e Campari Soda. Lo Spritz, nella forma in cui lo conosciamo oggi, ossia a base di prosecco, Campari soda o Aperol e acqua frizzante o seltz, nasce tra Venezia e Padova, probabilmente nel corso degli anni ’20 del Novecento, quando si pensò di unire alla ricetta l’Aperol, inventato proprio a Padova nel 1919 (Marzo Magno 2014: 307-12).

Simile a quella dello Spritz è la storia del termine Seltz, altro ingrediente della ricetta odierna dell’aperitivo, e anch’esso derivante dalla lingua tedesca. Il termine ha infatti origine nel toponimo Selters, località tedesca situata sul monte Taunus, nei pressi di Francoforte sul Meno, dove si trovano le sorgenti di un’acqua particolarmente ricca di minerali. Quest’acqua viene chiamata dai tedeschi Selterswasser, dagli inglesi seltzer e dagli italiani Seltz o Acqua di Seltz.

Speriamo, infine, con questo primo termine, di aver risvegliato in voi la curiosità verso altre storie di termini e, perché no, anche di altri cocktail con un passato linguistico interessante. Ci auguriamo se non altro che, al prossimo aperitivo, avrete qualcosa di molto interessante da raccontare sullo Spritz!

Al prossimo termine!

References

Caporale, Antonello (2009) Peccatori: gli italiani nei dieci comandamenti. Milano, Baldini Castoldi Dalai Editori.

Marzo Magno, Alessandro (2014) 1979: l’anno dello spritz, in Il genio del gusto. Come il mangiare italiano ha conquistato il mondo. Milano, Garzanti.

Pagina Wikipedia del termine Spritz: https://it.wikipedia.org/wiki/Spritz (visitata 24.03.2022).

Pagina Wikipedia del termine Acqua di Seltz: https://it.wikipedia.org/wiki/Acqua_di_Seltz (visitata 24.03.2022).