Brasilia

Progetto TerMe More

Brasilia

Storia della città che non c’era

Una riflessione sulla neologia primaria e secondaria in terminologia

Progetto TerMe More - Storie di termini

Questo articolo è dedicato ad una riflessione sulla neologia, o la creazione di un nuovo termine, nella teoria della terminologia. In terminologia, la neologia può essere definita primaria o secondaria, a seconda che questa si riferisca alla denominazione di un concetto già esistente o meno. Nello specifico, questo articolo presenta una riflessione sulla creazione di un toponimo, o la denominazione di un luogo geografico, che prima non esisteva: la città di Brasilia.  

La storia di Brasilia è particolare, in quanto la città costituisce uno dei pochi esempi di città di fondazione, o progettate da zero, negli anni tra il 1956 e il 1960. Dal 1763 al 1960 infatti, la capitale del Brasile era Rio de Janeiro, anch’essa con una denominazione dalla storia interessante. Secondo le fonti, l’area dove sorge la città fu raggiunta dai portoghesi il 1° gennaio 1502. Poiché gli Europei pensavano che la baia di Guanabara fosse la foce di un fiume, la chiamarono Rio de Janeiro, ossia fiume di gennaio. Mentre gli indigeni del luogo chiamarono i nuovi arrivati carioca, da: kara’ iwa = uomo bianco e oka = casa, da cui carioca = casa dei bianchi.

Sempre secondo le fonti, il progetto di una nuova capitale del Brasile risale alla seconda metà del XIX secolo, motivato da due ragioni: la prima, una questione di sicurezza, data la vulnerabilità del paese agli attacchi via mare; la seconda, dall’origine, nel luogo scelto, di tre fiumi diretti verso regioni diverse del paese e più facilmente raggiungibili tramite la navigazione. Successivamente, si è aggiunta anche l’intenzione di sviluppare la regione di cui Brasilia fa parte (“Centro-Oeste”), che continua ad essere una delle meno popolose del paese.

Brasilia, il nome della nuova capitale, costituisce l’aggettivo riferito a qualcosa che “proviene dal Brasile”. Tuttavia, le origini del nome Brasile sono dibattute. Un’ipotesi è che questo derivi da Pau Brasil, il nome portoghese della  Caesalpinia echinata, un albero nativo della foresta vergine (Mata Atlântica) che ricopriva le regioni litoranee del Brasile. Il nome significa “albero brasil”. Il termine brasil potrebbe derivare dal colore rosso brace, brasa in portoghese, della resina del legno di questo albero. Un’altra ipotesi è che il riferimento al colore della brace derivi dall’usanza di impiegare questo albero come legna da ardere.

La storia di Brasilia è particolare anche dal punto di vista urbanistico. Progettata da Lucio Costa con la collaborazione di Oscar Niemeyer, a cui si deve la pianificazione degli edifici pubblici e di rappresentanza, la città è tuttora in costruzione, seguendo il progetto originale del 1960, conosciuto come Plano Piloto. La storia della realizzazione del centro della città è molto interessante. Originariamente progettato a forma di croce, questo impianto era ispirato alle città di fondazione romana, costruite sull’incrocio del cardo e del decumano. A causa dell’orografia del luogo, però, il centro della città ricorda oggi un aeroplano: nella fusoliera si trovano gli edifici di rappresentanza, mentre le ali ospitano le aree residenziali.

Se la storia di Brasilia ricorda, in prospettiva terminologica, un processo di neologia primaria, nella storia delle denominazioni di città si trovano anche casi di neologia secondaria. Nello specifico, questo processo è definito in terminologia come la denominazione di un concetto già esistente, ossia l’invenzione di un termine nuovo per un concetto già denominato. Rimanendo nella toponomastica, questo è il caso di Bisanzio, Costantinopoli, o Istanbul, come anche di Alessandria d’Egitto, una delle tante Alessandria nel mondo, denominate in onore di Alessandro Magno.

Le fonti dicono che la prima denominazione, Bisanzio, derivi dal re Byzas dei coloni greci di Megara, che fondarono la città nel 667 a.C. Il secondo nome della città, Costantinopoli, venne invece attribuito dall’imperatore romano Costantino I nel 330 d. C., quando questa divenne capitale dell’impero. L’origine del nome odierno della città, Istanbul, è invece incerta. Secondo alcuni, questo deriverebbe dalla frase greca medievale tradotta come “verso la città”, ad indicare lo status di Costantinopoli come centro principale della regione. Per altri, Istanbul sarebbe una diretta derivazione dal nome precedente, Costantinopoli, privato della prima e terza sillaba. Costantinopoli rimase il toponimo ufficiale fino al 1928, quando il governo turco iniziò progressivamente ad incoraggiare l’uso del nuovo nome. Si dice infatti che, in quegli anni, lettere e pacchi indirizzati a Costantinopoli non venissero più recapitati, stimolando così l’adozione della nuova denominazione.

Per concludere, vorremmo che questo articolo fosse un esempio di una possibile nuova declinazione di questo progetto, che potrebbe coinvolgere non solo la storia di toponimi, ma anche di altre denominazioni che, nonostante non siano propriamente termini, costituiscono comunque il risultato di un processo di denominazione che ci sembra interessante raccontare.

Al prossimo termine!

Alcuni consigli di lettura

Waldek, Stephanie (2020) “60 Years Ago, The Modernist City of Brasilia Was Built From Scratch” Architectural Digest Online. Available at: https://www.architecturaldigest.com/story/60-years-ago-modernist-city-brasilia-built (consulted March 8th, 2023).

Westin, Ricardo (2020) “Brasilia, a capital que precisou de 150 anos para sair do papel” Senado Federal”. Available at: https://www12.senado.leg.br/noticias/especiais/arquivo-s/brasilia-a-capital-que-precisou-de-150-anos-para-sair-do-papel (consulted March 8th, 2023).

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